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Identificazione precoce dei disturbi dello spettro autistico

l ruolo degli operatori degli asili nido nei percorsi di screening

Come affermato nella letteratura medica, l’identificazione di “campanelli di allarme” in epoche precoci dello sviluppo del bambino (entro i 36 mesi di età), permette un’eventuale diagnosi in modo tempestivo e, di conseguenza, l’attivazione precoce degli interventi riabilitativi necessari.

Da questa premessa, risulta fondamentale il ruolo degli operatori degli asili nido, che hanno la possibilità di osservare il bambino con rischio evolutivo sia nella relazione con i pari che con gli adulti. L’ambiente del nido, infatti, permette di far emergere alcuni comportamenti relativi alla comunicazione e all’interazione sociale più facilmente inquadrabili anche grazie al confronto con i bambini della stessa fascia d’età inseriti ed osservati in un ambiente equivalente per stimoli, proposte e contesti interattivi.

 

  • Primo obiettivo di questo percorso di formazione è sensibilizzare le capacità delle educatrici di osservare la presenza di comportamenti anomali (“campanelli di allarme”) che possono far ipotizzare la presenza di un quadro patologico e, quindi, portare all’identificazione precoce del bambino a rischio di sviluppare un quadro di disturbo dello spettro autistico. Verranno quindi descritte le caratteristiche principali dei Disturbi dello Spettro Autistico e indicati i principali “campanelli di allarme” in relazione allo sviluppo psicologico.

  • Secondo obiettivo degli incontri di formazione è quello di offrire alle educatrici degli spunti e delle riflessioni per gestire un momento molto delicato, come quello della comunicazione del sospetto di disturbo dello spettro autistico ai genitori, per avviare successivi percorsi clinici di approfondimento diagnostico presso i servizi specialistici.

 

 

Infine, ci si propone di offrire spunti per creare e realizzare materiali di gioco che possano sostenere, da un punto di vista educativo, le competenze deficitarie che i bambini con sospetto disturbo dello spettro autistico possono presentare.

 

 

 

Modalità di attuazione

 

Gli incontri di formazione, così suddivisi, tratteranno le seguenti tematiche:

 

1) I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

Definizione - Sintomatologia clinica - Caratteristiche del gioco spontaneo

 

2) CAMPANELLI D’ALLARME IN ETA’ PRECOCE

Comportamenti che si discostano dallo sviluppo fisiologico del bambino a livello di

interazione sociale, comunicazione, attività ed interessi ripetitivi e/o stereotipati, attenzione condivisa, interessi sensoriali insoliti, reattività agli stimoli, abilità motorie.

 

3) STRUMENTI DI OSSERVAZIONE E SCREENING PER OPERATORI DEGLI ASILI NIDO

Identificazione precoce dei sintomi clinici da parte dell’educatrice dell’asilo nido, attraverso la compilazione di apposite griglie e scale di osservazione e screening (es.: CASD, CARS, etc)

 

4) RELAZIONE E COMUNICAZIONE CON I GENITORI

Come organizzare e gestire il colloquio con i genitori, in caso di individuazione di

campanelli di allarme nello sviluppo del bambino; collaborazione con i servizi e gli operatori di NPI presenti sul territorio

 

5) COSTRUZIONE DI MATERIALI LUDICI FINALIZZATI

Esperienza laboratoriale: preparazione di materiali di gioco finalizzati a far emergere e sostenere, a livello ludico-educativo, le competenze deficitarie dello sviluppo neuropsicomotorio del bambino con sospetto disturbo dello spettro autistico.

 

Referenti:

 

Dr.ssa Sara Marchetti

Medico chirurgo specializzato in  Neuropsichiatria infantile

Dal 2011 ad oggi Medico in formazione specialistica  Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria infantile, Università degli Studi di Milano-Bicocca presso U.O.N.P.I.A.  Unità Operativa di Neuropsichiatria per l’Infanzia  e l’Adolescenza – Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza

 

 

Dott.ssa Sara Pasta

Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva

Dal 2011 ad oggi partecipa al percorso formativo di Supervisione individuale e discussione dei casi clinici – Dott.ssa Fiorenza Broggi, Università degli Studi di Milano-Bicocca – Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza.

Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età evolutiva presso l’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza, servizio U.O.N.P.I.A. di Monza – Clinica di Neuropsichiatria infantile

 

 

Dott.ssa Maura Mutti

Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva

Dal 2011 ad oggi partecipa al percorso formativo di Supervisione individuale e discussione dei casi clinici – Dott.ssa Fiorenza Broggi, Università degli Studi di Milano-Bicocca – Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza.

Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età evolutiva presso l’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza, servizio U.O.N.P.I.A. di Monza e  U.O.N.P.I.A.  di Lissone - Clinica di Neuropsichiatria infantile​

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